Sassoli dice no: la nostra lotta continua

10 Nov 2021|Libertà e diritti|

Il Presidente Sassoli ha risposto oggi alla mia lettera affermando che “non è giustificata alcuna sospensione generale della decisione del Bureau” alla luce della decisione della Corte Europea, in quanto la stessa sarebbe “di carattere provvisorio e soggetta a modifiche in ogni momento fino alla pronuncia finale”.

Rivendica la piena competenza del Bureau sul regolamento interno del funzionamento del Parlamento affermando che la misura impugnata “non viola in alcun modo i privilegi o le immunità dei MEP, né i loro diritti fondamentali, né il principio di buona amministrazione”. Peccato che, invece, nell’accogliere la richiesta di sospensiva – che non è affatto modificabile in assenza di nuovi elementi fino alla decisione definitiva – la Corte abbia ravvisato il “periculum in mora”, cioè il rischio di violazioni dei diritti fondamentali dei ricorrenti e delle prerogative dei MEP. Con questa scelta di “tirare dritto”, il Presidente del PE pone la propria opinione su questioni di diritto fondamentali e pendenti in giudizio, al di sopra della valutazione data dalla più alta Corte dell’Unione Europea.

Nel motivare la propria risposta con il preteso fine del “consentire il ritorno in presenza delle riunioni e dei voti nel PE”, che il certificato Covid favorirebbe creando “sicure condizioni sanitarie”, ignora volutamente i dati sui contagi e ricoveri fra vaccinati (muniti di greenpass senza test ripetuti) e le numerose richieste pervenutegli in questi giorni da molti deputati di tornare al sistema di lavoro ibrido, mantenendo quindi anche i collegamenti e i voti da remoto. La verità è che molti MEP vaccinati, ben consapevoli che il fatto di aver ricevuto un certificato valido per un anno non conferisce né a loro né ad altri una vera immunità dall’infezione e nemmeno la promessa protezione dal decorso grave della malattia, sono spaventati dalla ripresa dei lavori in presenza e in aule affollate. Quindi l’inefficacia del Covid certificate per garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro è smentita proprio da coloro che lo possiedono.

Per quanto ancora il Presidente del Parlamento Europeo intende continuare ad ignorare le decisioni della magistratura e le opinioni dei Deputati oltre che dei Cittadini europei?

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