Le Soir, Belgio: Italia Una serie di misure restrittive senza precedenti in tutta l’Unione Europea

31 Dic 2021|Libertà e diritti|

Pubblicato su Le Soir di oggi un articolo della corrispondente a Roma Silvia Benedetti. L’articolo parla dell’Italia riferendo  una serie di misure restrittive senza precedenti in tutta l’Unione Europea, misura di quanto i provvedimenti del governo italiano destino attenzione e sospetto nel resto d’Europa.

Segue la traduzione dell’articolo.

L’emergere della variante omicron ha acuito l’immaginazione dei leader italiani. Di fronte al rapido aumento del numero di nuovi casi positivi – quasi 100.000 casi registrati mercoledì – il governo di Mario Draghi, a seguito di un Consiglio dei ministri teso, ha appena dato vita a una serie di misure restrittive di portata senza precedenti dell’Unione Europea.

L’esecutivo ha, infatti, deciso di mostrare una notevole flessibilità nei confronti dei vaccinati – l’86% degli italiani di età superiore ai dodici anni – e un’estrema durezza nei confronti dei non vaccinati, circa 6 milioni di adulti vaccinabili. Questi ultimi sono ora soggetti a quello che i media nazionali chiamano, un po’ erroneamente, un “contenimento del non vax”. Tuttavia, gli italiani non vaccinati non erano confinati nelle loro case ma sono oggi esclusi da qualsiasi attività sociale, culturale, sportiva, nel settore della ristorazione e dell’alberghiero e, per la prima volta in Europa, non potranno più beneficiare dei mezzi pubblici, a livello locale oltre che a livello regionale.

Secondo l’ultimo decreto-legge, dal 10 gennaio fino alla fine dell’emergenza sanitaria, prevista per il 31 marzo 2022, le persone non vaccinate non potranno più utilizzare i mezzi pubblici (autobus urbani, metropolitane, treni suburbani, ecc.), viaggiare su un treno ad alta velocità, su una nave, o addirittura salire su un aereo. In attesa di un chiarimento ufficiale su queste disposizioni eccezionali, i “non vax” italiani si chiedono già fino a che punto potranno uscire dal territorio nazionale.

Grandi rischi

Queste nuove restrizioni, già fortemente criticate da una parte della popolazione, tra cui alcuni illustri giuristi e intellettuali, presentano anche grandi rischi, forse sottovalutati al momento delle decisioni politiche, per la vita quotidiana degli italiani non vaccinati. Un adolescente che ha scelto di non farsi vaccinare potrebbe, ad esempio, non poter più andare a scuola, così come un lavoratore potrebbe essere irrimediabilmente tagliato fuori dal proprio posto di lavoro.

Nella notte successiva a quest’ultimo Consiglio dei ministri, i social network hanno anche trasmesso le profonde preoccupazioni degli abitanti non vaccinati di Sicilia e Sardegna, chiamati a rimanere confinati nelle loro isole. Stesse preoccupazioni per gli abitanti dei piccoli isolotti della laguna veneta: se non dispongono di una barca privata, non potranno più raggiungere la terraferma.

“È innegabile che stiamo assistendo a discriminazioni nei confronti dei non vaccinati. Di conseguenza, tutti i giudici italiani dovranno rifiutarsi di applicare questa legge in quanto viola la Carta europea dei diritti fondamentali”, ha twittato l’eurodeputata Francesca Donato, esprimendo da diversi mesi forti critiche alle politiche sanitarie attuate nella Penisola.

“Queste nuove misure sembrano rapimenti. Sono disumani, criminali e incostituzionali. Stiamo bloccando la libertà di movimento delle persone sane che non violano nessuna legge”, gli fa eco il deputato indipendente Michele Sodano.

Di tutt’altra opinione Enrico Letta, segretario del Pd, che in un’intervista al quotidiano La Repubblica “approva in toto le misure previste” ed è favorevole a un obbligo generale di vaccinazione ma anche al ritorno. la pratica del telelavoro.

Tuttavia, questo nuovo giro di vite si accompagna ad un significativo allentamento delle regole imposte ai vaccinati. I casi di contatto, che hanno ricevuto la terza dose, sono, ad esempio, esenti dalla quarantena.

In questo contesto, i primi segnali incoraggianti arrivano dal mondo scientifico.Non dovresti preoccuparti troppo del numero crescente di casi positivi. Raggiungeremo il picco all’inizio di gennaio, poi la curva comincerà ad indebolirsi”, ha appena detto ai giornalisti l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco.

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