Trieste chiama, Palermo risponde!

Sabato 23 ottobre 2021 circa mille Palermitani solidali con il coordinamento dei portuali di Trieste si sono riuniti in Piazza Castelnuovo, per la manifestazione nazionale Trieste chiama, Palermo risponde!

La manifestazione, svoltasi pacificamente e conclusasi con la recitazione del Santo Rosario, è stata organizzata dal COORDINAMENTO 15 OTTOBRE, dal coordinamento regionale Italexit (a cura di Vittoria di Bella) con la collaborazione di F.I.S.I., Ancora Italia, 3V, Partito del Popolo Siciliano, Aurea, Palermo per la Verità e Studenti universitari di Palermo contro il green pass. Numerosi e appassionati gli interventi di politici, avvocati, sindacalisti, sanitari, docenti e lavoratori che hanno preso la parola sul Palchetto della Musica, per ribadire la sacralità della dignità umana e dei diritti fondamentali della persona.

I movimenti ondulatori

Fra questi, il Professore Gandolfo Dominici ha evidenziato come ancora una volta la comunicazione venga stravolta attraverso inediti esperimenti sui “movimenti ondulatori”, traendo spunto dalla recente “licenza” delle forze dell’ordine di testare la cosiddetta “forza ondulatoria” di oggetti e persone, in riferimento ai recenti fatti di Roma e di Milano. Torsioni semantiche come quelle fra libertà e schiavitù servono a giustificare e camuffare veri e propri abusi di potere, a manipolare i dati, a giustificare il ritorno ai mezzi di tortura. Questa oscillazione, secondo l’accademico palermitano, fra controllo sociale (come riconosciuto persino dal New York Times e dal Washington Post) e stato di diritto è legata ad un evidente decadimento della classe politica, e se l’agenda Draghi segue inesorabilmente l’agenda del World Economy Forum, «tocca a noi fare un reset della classe dirigente», per ripristinare lo stato di diritto, attraverso «persone che abbiano a cuore il bene della collettività».

Un processo di disumanizzazione

La violazione dei diritti e dei limiti fissati dagli stessi trattati europei dilaga rapidamente in Italia e nel resto d’Europa, persino in Belgio presso le sedi delle istituzioni europee. Così denuncia l’Onorevole Francesca Donato, che non tollera il silenzio e l’indifferenza di fronte all’ignobile imposizione ricattatoria di un farmaco rischioso soprattutto per i più giovani – «dove sono tutte le femministe che hanno fatto le lotte per rivendicare l’autogestione del proprio corpo?» – e del conseguente possesso di un qr code di tragica memoria novecentesca. Difatti appare lampante l’analogia con il marchio del numero tatuato sulle braccia degli Ebrei. È inaccettabile che l’identità e la dignità sociale e lavorativa di un essere umano derivino da un codice digitale, strumento di «un processo di disumanizzazione, che va fermato prima che sia troppo tardi». Francesca Donato ha fatto inoltre riferimento al metodo del Giudice Giovanni Falcone nella ricerca dei colpevoli attraverso le indagini bancarie, facendo notare che nel corso di questa pandemia «i soldi sono andati alle grandi multinazionali del Farmaco e del Digitale». Da qui il dovere politico e morale di presentare una risoluzione al Parlamento Europeo per difendere la libertà degli individui, la non discriminazione delle minoranze, e il diritto di tutti alla vita, alla salute, al lavoro.

 

Strumento di controllo sociale

Anche Domenico Corrao del Partito del Popolo Siciliano ha ribadito la natura incostituzionale e antidemocratica del green pass, strumento di controllo sociale e di «ricatto mafioso» contro i diritti dei lavoratori, approvato grazie anche al «voto complice dei sindacati traditori».

 

Reati commessi contro la Costituzione

Sulla stessa linea il Presidente della FISI di Palermo, Massimo Misuraca, che ha ribadito il proprio impegno in difesa di tutti i lavoratori attraverso lo sciopero generale proclamato ad oltranza, per reati commessi contro la Costituzione, e animato dal medesimo spirito di resistenza dimostrato dai Triestini, i quali non hanno ceduto all’offerta ingannevole dei tamponi gratuiti. Misuraca, inoltre, ha precisato che il suo Sindacato non svolge una mera funzione rappresentativa, poiché «noi siamo i lavoratori, noi siamo il popolo!».

Nulla di scientifico nel green pass

A seguire, l’Avvocato Vincenzo Sparti di Ancora Italia ha ricordato che Draghi non può imporre l’obbligo vaccinale poiché non è ancora stata completata la fase sperimentale di questo farmaco, e ha dichiarato che non vi è nulla di scientifico nel green pass, strumento di controllo tramite il cellulare, con cui «ci stanno privando delle nostre libertà fondamentali». L’avvocato inoltre ravvisa nella recente approvazione del regolamento chat control sui servizi di messaggistica un’ulteriore forma di controllo, poiché «come oggi dobbiamo dimostrare di essere sani, così domani dovremo dimostrare di non essere pedofili».

diritto allo studio

Tornano a far sentire la propria voce anche gli studenti universitari, rivendicando il sacrosanto diritto allo studio e ad una università quale luogo deputato alla libera circolazione delle idee. Tuttavia i loro tentativi di dialogo e di confronto, compresa la lettera rivolta al Rettore, non hanno trovato alcun riscontro. I ragazzi di UNIPA denunciano la violazione degli articoli 1, 3 e 4 della Costituzione, poiché la Repubblica non rimuove affatto gli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, anzi «la Repubblica gli ostacoli li sta mettendo!» e con lo strumento del green pass il Governo non promuove affatto le condizioni per poter lavorare, di fatto «lasciando a casa le persone». Infine, oltre al controllo permanente della società, il green pass «serve anche a dividerci, a rovinare i rapporti umani, a distruggere la comunità, e a distrarci e a nascondere tutti i massacri sociali economici e politici messi in atto dal Governo Draghi, tra cui proprio i tagli dei finanziamenti alla Sanità Pubblica».

Quale società se i bambini non possono vedersi e toccarsi?

Angelo Lo Bello (Italexit) ha esortato i cittadini a non lasciarsi ingannare dalle false informazioni e a riflettere sull’evidente corto circuito per cui «il vaccino non è obbligatorio ma è obbligatoria la tessera che si ottiene con il vaccino». Lo Bello si chiede anche quale società stanno preparando se i bambini non possono vedersi e toccarsi.

Importanza della fede

A nome de Gli Angeli per la Salvezza, ha parlato Francesco Ferranti, militare che ha giurato sulla bandiera italiana, e che non tollera di vedere «fratelli contro fratelli». Pertanto Ferranti si è dichiarato pronto a servire tutti, vaccinati e non vaccinati. Toccanti le sue parole sull’importanza della fede: «se smettiamo di credere in qualcosa, che sia Dio, Buddha, o la Costituzione, qualsiasi male avrà la meglio!»

Giù le mani dai bambini!

Dopo che i Palermitani intonano l’Inno nazionale, è intervenuta Cettina Guida, madrina della marcia del sabato di Palermo, e rappresentante di tutte le mamme che si preoccupano per i propri figli (giù le mani dai bambini!) e delle famiglie che sono state danneggiate economicamente dai lockdwon.

Reato di estorsione

Proprio alla necessità di sopravvivere e di lavorare si è ricollegata la riflessione di Fabiuccio Maggiore, il quale denuncia il reato di estorsione inflitto a chi si è vaccinato per poter continuare a lavorare, ma «il consenso non si estorce, non si manipola!». Anche Maggiore si è soffermato sui rischi delle terapie geniche sperimentali e sulle vittime riconosciute ufficialmente, come Camilla Canepa. Fabiuccio è un ricercatore di Economia che, conoscendo bene la pianificazione aziendale, crede che l’investimento nei vaccini a RNA messaggero presupponga l’aspettativa di un ritorno economico, pertanto sorge in lui il sospetto che questa pandemia sia stata pianificata.

Si sono susseguiti altri interventi significativi fra cui quello del Dottor Giorgio Badalamenti (Siciliani Liberi), di Daniele Zito (Palermo per la Verità e Aurea), di Silvio Barbera (insegnante), di Francesco Alamia (agente di commercio), che hanno fatto appello all’unione, alla partecipazione e alla resistenza per la libertà di pensiero critico e di autodeterminazione.

a cura redazione francescadonato.eu

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