Immunità naturale più efficace di quella indotta dai vaccini: 122 studi lo dimostrano

11 Nov 2021|Covid-19|

Vi propongo la traduzione di un articolo pubblicato dal Brownstone Institute a firma di Paul Elias Alexander, epidemiologo che ha avuto parte attiva come esperto Covid alla Casa Bianca e all’OMS.

Alexander, con il supporto di noti cattedrati provenienti dalle più prestigiose università del mondo, ha formato un elenco che continua ad oggi ad aggiornare sugli studi scientifici che dimostrano la maggiore efficacia dell’immunità naturale rispetto a quella indotta dai vaccini contro il Covid.

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Non dovremmo forzare nessuno sui vaccini anti COVID quando le prove dimostrano che l’immunità acquisita naturalmente (dopo aver contratto il virus, NDR) è uguale o più duratura e superiore rispetto a quella indotta attraverso i vaccini esistenti. Invece, dovremmo rispettare il diritto all’integrità fisica degli individui di decidere da soli.

I funzionari della sanità pubblica e l’establishment medico con l’aiuto dei media politicizzati stanno fuorviando il pubblico affermando che le dosi anti COVID forniscono una protezione maggiore dell’immunità naturale.

La direttrice del CDC Rochelle Walensky, ad esempio, è stata ingannevole nella sua dichiarazione LANCET pubblicata nell’ottobre 2020 secondo cui “non ci sono prove per un’immunità protettiva duratura al SARS-CoV-2 a seguito di un’infezione naturale” e che “la conseguenza della diminuzione dell’immunità presenterebbe un rischio per popolazioni vulnerabili per un futuro indefinito”.

L’immunologia e “virology 101” (corsi introduttivi universitari, NdR) ci hanno insegnato per oltre un secolo che l’immunità naturale conferisce protezione contro le proteine del rivestimento esterno di un virus respiratorio, e non solo una, ad es. la glicoproteina spike SARS-CoV-2.

Il CDC riconosce l’immunità naturale per varicella e morbillo, parotite e rosolia, ma non per COVID-19. I vaccinati mostrano cariche virali (molto elevate) simili ai non vaccinati, e i vaccinati sono altrettanto infettivi. Riemersma riporta anche i dati del Wisconsin che corroborano il modo in cui gli individui vaccinati che vengono infettati dalla variante Delta possono potenzialmente (e stanno) trasmettere SARS-CoV-2 ad altri (potenzialmente ai vaccinati e ai non vaccinati).

Questa situazione preoccupante dei vaccinati che sono infetti e trasmettono il virus è emersa nei documenti determinanti sulla pandemia negli ospedali di Chau ed altri (Lavoratori del Servizio Sanitario in Vietnam), la pandemia nell’ospedale in Finlandia (diffusa tra i LSS ed i pazienti), e la pandemia nell’ospedale in Israele (diffusa tra i LSS ed i pazienti). Gli studi hanno anche rivelato che i DPI (dispositivi di protezione PPE, NdR) e le maschere erano essenzialmente inefficaci in ambito sanitario. Ancora una volta, la malattia di Marek nei polli e la situazione della vaccinazione spiegano cosa stiamo potenzialmente affrontando con questi vaccini inaffidabili (aumento della trasmissione, trasmissione più rapida e varianti più “calde”).

Inoltre, l’immunità esistente dovrebbe essere valutata prima di qualsiasi vaccinazione, tramite un test anticorpale accurato e affidabile (o test di immunità delle cellule T) o basarsi sulla documentazione di una precedente infezione (una precedente PCR o test antigenico positivo). Tale sarebbe la prova di un’immunità uguale a quella della vaccinazione e l’immunità dovrebbe avere lo stesso status sociale di qualsiasi immunità indotta da vaccino. Ciò funzionerà per mitigare l’ansia della società con questi obblighi vaccinali e sconvolgimenti sociali dovuti alla perdita del lavoro, alla negazione dei privilegi sociali, ecc. Fare a pezzi la società tra vaccinati e non vaccinati, separandoli, non è d’aiuto dal punto di vista medico o scientifico.

Il Brownstone Institute ha documentato 30 studi sull’immunità naturale in relazione al Covid-19. Il grafico che segue è l’elenco più aggiornato e completo di 122 tra studi scientifici e rapporti di prova di più alta qualità, completi e approfonditi sull’immunità naturale rispetto all’immunità indotta dal vaccino COVID-19. Vi consentirà di trarre le vostre conclusioni.

Ho beneficiato del contributo di molti per mettere insieme questo documento, in particolare i miei coautori sono: Dr. Harvey Risch, MD, PhD (Yale School of Public Health); Dr. Howard Tenenbaum, PhD (Facoltà di Medicina, Università di Toronto); Dr. Ramin Oskoui, MD (Foxhall Cardiology, Washington); Dr. Peter McCullough, MD (Truth for Health Foundation (TFH)), Texas Dr. Parvez Dara, MD (consulente, medico ematologo e oncologo).

Per l’elenco di studi rimando al link originale dell’articolo consultabile qui

 

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