Sanità siciliana al collasso: Il governo regionale smetta di minimizzare ed ascolti gli operatori sanitari allo stremo.

11 Gen 2022|Sicilia e Sardegna|

Il collasso degli ospedali siciliani e dell’intero sistema sanitario di fronte all’esplosione dei contagi da Covid-19 è dovuto non soltanto alla lentezza della Regione nel realizzare i nuovi posti letto promessi, ma dalla gravissima carenza di personale medico qualificato nei reparti Covid, sia di pronto soccorso che di terapia ordinaria, subintensiva ed intensiva.

Come denunciato da diversi responsabili di reparto, tra i quali il Prof. Cacopardo di Catania, e dal Presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, la carenza di medici ed operatori sanitari è divenuta strutturale, a causa dei numerosi operatori sospesi a causa delle regole sulla tripla vaccinazione obbligatoria imposta dal governo e dei soggetti assenti in quanto contagiati nonostante le tre dosi. I nuovi posti letto non servono a nulla se non provvisti di personale sufficiente a seguire e curare i pazienti ricoverati. Destinare centinaia di operatori alla somministrazione di dosi negli hub vaccinali giorno e notte non aiuta certo a far fronte alla drammatica diffusione dei contagi e dei ricoveri.

A ciò si aggiunge l’irrisolta inefficienza del sistema di cura domiciliare, che non segue i pazienti Covid sin dai primi sintomi aumentando drammaticamente gli accessi di pazienti gravi alle strutture ospedaliere, nonché la scarsa somministrazione di anticorpi monoclonali, molto inferiore alla disponibilità di tali rimedi, che potrebbero risolvere in breve tempo molti casi specie in soggetti fragili o anziani.

Da ultimo, il ricorso a strutture di emergenza improvvisate mostra la sua inadeguatezza con il caso emblematico dello sgonfiarsi della tensostruttura montata davanti al Pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo, con dentro cinque pazienti.

I risultati disastrosi di tali scelte porteranno a brevissimo il governo Musumeci a disporre nuove chiusure e restrizioni, con immani danni all’economia regionale già piegata dalle precedenti misure.

E ormai chiaro a chiunque come l’intera strategia di risposta al Covid vada integralmente ridiscussa e adeguata alla situazione corrente.

Il governo regionale smetta di minimizzare e cominci invece ad ascoltare gli operatori sanitari allo stremo.

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