Isola delle Femmine: avamposto per la pesca artigianale in Sicilia

24 Apr 2021|Sicilia e Sardegna|

Oggi in sopralluogo a Isola delle Femmine, uno splendido borgo marinaro vicino Palermo. Con il Capitano Toti Lucido, presidente del consorzio Pesca Palermo Ovest, e l’ex assessore e pescatore Benedetto Nevoloso, abbiamo affrontato il tema della piccola pesca in Sicilia.

La pesca artigianale dà da vivere a molte famiglie e rappresenta il legame storico tra le comunità che si affacciano sul mare ed il mare stesso. Parliamo di piccole imbarcazioni, che operano sotto costa, e che strutturalmente in ragione delle modalità di pesca, poco tecnologiche e poco impattanti, sono storicamente e tradizionalmente integrate con l’ambiente.

L’attuale sistema di vincoli Europei praticamente rende la piccola pesca impraticabile e fortemente antieconomica. Tutto ciò apre la strada a sistemi di pesca che con metodi tutt’altro che rispettosi dell’ambiente hanno un effetto veramente impattante sull’ambiente e sui delicati equilibri del mare.
Equilibri che la pesca artigianale fatta da esperienza e tradizione conosce e rispetta.

Oggi siamo ad un paradosso: con la scusa di tutelare l’ambiente si tengono lontane dal mare e le famiglie storiche di piccoli pescatori che il mare veramente conoscono e difendono e che lavorandovi lo presidiano. Lasciando di fatto le risorse ittiche in mano alle grandi imprese della pesca intensiva, generalmente maltesi, spagnole e comunque non italiane.

In queste immagini, riprese dai pescatori di Isola delle Femmine, una immensa gabbia con tonni intrappolati che vengono traspostati fuori dalle acque territoriali italiane. Come si vede dalle immagini a decine muoiono e vengono lasciati a decomporsi nelle gabbie stesse, divenendo alimento per i loro compagni di sventura. La pesca artigianale viene demolita per lasciare spazio a questo tipo di gestione del mare.

Occorre che l’Italia torni a occuparsi e preoccuparsi per l’Italia.
Questo il mio impegno e la mia determinazione.
Se perdiamo le radici di quello che siamo stati non avremo le basi su cui costruire alcun futuro.

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